La storia dei nostri piatti

LE LUMACHE DELLA FORNACE

Delfi, la figlia di Ferruccio racconta: “Era una famiglia allargata... c'era Luigia tuttofare di casa Morandi, suo figlio Carlo con la moglie Marisa che lavoravano negli uffici... è proprio lì nella parte antistante l'ingresso della fornace, dove erano collocati gli uffici, c'era un viavai di meccanici, venditori, padroni e amici dei padroni... un mondo antico che non potrà più tornare... Una volta all'anno il signor Peppino diceva al fuochista Ferruccio, che era esperto nel cucinare le lumache... che ne erano state raccolte una quantità sufficente per preparare una grossa pentola di questa prelibatezza e così Ferruccio si metteva subito all'opera con grande dedizione. Nella Fornace c'era anche un lago con carpe, tinche e anguille e durante la pioggia la vegetazione circostante si popolava di tante lumache ed il buon Ferruccio con i fratelli Girante, Teresio detto Nando ed Angelo si occupavano della raccolta. Per la preparazione serviva la mentuccia fresca, la pancetta, le patate, erbe aromatiche, cipolla, aglio, pinoli ed ovviamente del buon Rossese... se mancava qualche ingrediente era Teresio che andava dall'alimentari Baloni, dove Gino provvedeva immediatamente... finalmente dopo due giorni le lumache spurgate, lavate e bollite erano pronte per essere cucinate... una lunga preparazione, ma ne valeva la pena perché tutti, collaboratori compresi, si radunavano nella casa del signor Morandi e a volte anche Don Luigi Fusta, si univa per un assaggio... ovviamente anche il personale non veniva dimenticato perché le lumache di Ferruccio erano una tradizione e tutti dovevano assaggiarle insieme ad un buon bicchiere di vino rosso da bere in compagnia ed in armonia... Questa è una storia di un tempo che fù...